La nuova C-Line di Bavaria, un progetto firmato dallo studio di Maurizio Cossutti
Spazi, comfort e piacere di andare a vela sono tra le caratteristiche del primo modello della nuova C-Line di Bavaria. Un progetto firmato dallo studio di Maurizio Cossutti.
Il colosso tedesco Bavaria Yachts conta su di una gamma produttiva che spazia dagli yacht a motore alle barche a vela, passando anche dai multiscafi, con una proposta commerciale che negli anni si è accresciuta sempre di più. La C-Line, di cui fanno parte un 45, un 50, un 57 e un 65 piedi, rappresenta uno sforzo evolutivo interessante sia dal punto di vista concettuale sia realizzativo. I modelli che appartengono a questa gamma sono pensati per soddisfare le esigenze di clienti esperti e amanti del comfort come delle qualità veliche.
Il primo C a scendere in acqua è il C57, una barca tanto originale e dalle qualità nautiche tanto buone da far invecchiare di colpo tutto il resto della produzione a vela del marchio. Di questo 17 metri, più di ogni altra cosa, ci hanno infatti colpiti le eccellenti qualità veliche, merito del lavoro dello studio Cossutti Yacht Design che ha saputo definire le geometrie di un crociera puro che fosse anche veloce e divertente da timonare.
Un obiettivo da centrare non facile, con volumi di carena che offrono enormi spazi interni e un dislocamento importante che deve tener conto di tutti gli impianti necessari ad affrontare in tutta comodità lunghe permanenze a bordo.
Così Maurizio Cossutti: «l’obiettivo è il comfort, che deve essere come quello di casa. Chi spende cifre importanti per comprare mezzi del genere pretende di sentirsi come a casa: ampi volumi interni, una certa privacy, cucina con abbondanti spazi di stivaggio, frigoriferi adeguati e possibilità di avere anche in coperta le stesse dotazioni interne per non fare avanti e indietro.»
Interni accoglienti
Già percorrendo i cinque gradini della larga discesa che portano alla dinette, si respira un’ariosità garantita, oltre che dai generosi volumi disponibili, anche dai numerosi punti luce ricavati tanto a murata quanto sul ponte e sulla tuga; l’attenzione al dettaglio si manifesta sia con un arredo accogliente e ben studiato sia con una corretta ripartizione fra spazi, sedute, disimpegni e stivaggi dedicati.
La modularità degli interni, unita alla possibilità di scegliere essenze e tappezzerie di molti tipi, permette di arrivare a un livello di personalizzazione elevato che sposa esigenze diverse.
La qualità generale che si percepisce è cresciuta rispetto al passato, è molto migliorata anche l’ergonomia: i finestrini a murata sono all’altezza degli occhi di chi sta seduto, i differenti piani di calpestio sono separati da gradini posizionati dove non si inciampa, tutto è finalmente intuitivo.
Navigazione semplice e divertente
Il pozzetto, profondo e protetto, è accogliente e gode di un’attenzione quasi maniacale nello sfruttamento come prendisole o sedute di tutte le superfici disponibili. Le due panche a C, ognuna dotata di tavolo, possono trasformarsi indipendentemente in grandi superfici prendisole lasciando un largo corridoio centrale che unisce direttamente il tambuccio alla plancia di poppa.
Le postazioni del timoniere sono complete e i quattro winch motorizzati sono tutti a portata di mano di chi sta alla ruota.
A vela, questo yacht stupisce: mantiene fede alla necessità di offrire manovre semplici e intuitive, eppure è capace di divertire anche chi ama imbarcazioni più sportive, il tutto con attrezzatura da crociera, come randa avvolgibile nell’albero, fiocco autovirante, e una grande stabilità direzionale. «Cerchiamo sempre di progettare barche che abbiano sprint» – continua Maurizio Cossutti – «e sono sicuro che Bavaria si sia rivolta a noi perché davano per scontato una certo studio e grande attenzione alle prestazioni, seppur all’interno di uno yacht con dislocamento e volumetrie importanti. Lo scafo è diverso da quello del vecchio 56, abbiamo lavorato su carena e superficie bagnata per “contenere” le sue dimensioni. Abbiamo anche alzato un po’ l’albero, ma senza esagerare. I clienti del C 57 sono persone che hanno il piacere di andare a vela, magari anche con un po’ di grinta, ma non puoi dar loro in mano una barca che percepiscano come estrema»